“E dopo, dove va l’amore, quando finisce?”
Ma perché i bambini fanno queste dannate domande difficili? E adesso, cosa gli rispondo?
La strada si biforca, siamo ad un bivio: possiamo deviare per Ventosa o prendere l’altro sentiero. Da che parte andiamo?
All’improvviso so cosa rispondergli. Anche se mi sembra di aver inghiottito degli spilli, anche se mi salgono lacrime in gola e negli occhi.
“Dove va l’amore? Beh, succede che a volte l’amore umano cambia forma e bisogna fare delle scelte, o si va di qua, o si va di là. Succede che si fa un pezzo di strada assieme a delle persone, e poi ognuno deve continuare secondo il proprio passo, anche se fa male e ti senti triste.”
“Come qui nel Cammino?”
“Esatto. Per arrivare alla meta bisogna andare avanti, non si può rimanere fermi al bivio in eterno, o tornare indietro. Bisogna scegliere. Tu vorresti tornare indietro e rifare le tappe? O preferisci che ci fermiamo qui al bivio cent’anni?”
“No, no! Voglio arrivare a Santiago!”
“Ecco. Dai, andiamo.”
Sembra soddisfatto della risposta, mentre gli occhiali nascondono le mie lacrime. Il passato mi colpisce inaspettatamente, con forza, ma l’ho appena detto a Johann, la meta è là, avanti, non si può tornare indietro e va bene così. E poi, le lacrime servono a pulire gli occhi, ecco!
“Guarda, mamma! Quante pietre! Quanta gente è passata di qui!”
Sì, quanta gente… I cumuli di pietre mi rassicurano: non siamo soli, altri sono passati di qui e c’è un Amore che non finisce, si manifesta in molti modi, in tante forme. L’ho appena detto a mio figlio, lo ripeto a me stessa perché forse l’ho capito solo ora.
“Lasciamo un sassolino, mamma? Per dire che ci siamo anche noi!”
“Ok, Johann, uno per te e uno per me.”
“No, no, mamma, uno insieme!”
Scegliamo una pietra, la collochiamo in cima alla piramide. Rotola giù, la raccogliamo e con pazienza la sistemiamo meglio, perché non cada più. Ci scambiamo un’occhiata di soddisfazione. Questa è la forma del mio amore, adesso.
(Fotografia e testo di Elisabetta Orlandi – Tutti i diritti riservati)
Da Unmilioneottocentomila passi. Io, il mio bambino e il Cammino di Santiago, E. Orlandi, Edizioni Paoline, Milano, 2012