Cavalieri, leggende antichissime, personaggi dagli incredibili poteri, l’imperatore Carlo Magno, Roldàn e il tradimento di Gano… il loro mondo prende forma in un istante, il sentiero su cui camminiamo, avvolti dalla nebbia… forse è proprio quello che percorrevano loro a cavallo, più di mille anni fa! L’emozione prende anche me, immagino avventure terrificanti ed epiche battaglie tra i Paladini e i loro temibili avversari. Johann mi ascolta, ora vede il paesaggio con altri occhi. Non è più solo una salita senza fine, è un luogo speciale, un sentiero che si snoda tra prati e boschi incantati dove… Incredibile! Si intravvedono, appena un po’ più in alto rispetto a noi, le sagome di un branco di cavalli: sembrano usciti dalla fiaba, e la nebbia contribuisce a regalare un’aura magica a questo incontro inaspettato.
Ci avviciniamo cauti, Johann non sta nella pelle per la gioia: sarà pure un pellegrino, ma ha pur sempre otto anni!
I cavalli sono bellissimi, appaiono e scompaiono nella nebbia, è come se con la loro fluttuante presenza fossero venuti a confermare i miei racconti. Addirittura una carcassa, troviamo: sarà stato il cavallo di un valoroso paladino morto in quella battaglia! In questo momento non ci interessa la veridicità delle leggende, né l’attendibilità delle fonti, o la loro coerenza: è la magia delle fiabe, quella che da sempre affascina bambini e adulti, a regalarci la sensazione che “ci siamo” davvero, e che siamo parte di una storia anche noi. Forse il Cammino è anche questo, sentire che siamo parte di una Storia più grande, impastata di Divino e di umano, di fatti e di racconti, di uomini, eroi, idee per cui vivere e morire.
da Unmilioneottocentomila passi. Io, il mio bambino e il Cammino di Santiago, di E. Orlandi, Edizioni Paoline, Milano, 2012
(Fotografia e testi di Elisabetta Orlandi- Tutti i diritti riservati)