Meseta. I
Immensa terra.
E cielo,
solo cielo
e grano biondo,
onde di vento.
Il vento.
Di ogni passo
già sentiamo la mancanza.
L’aria è greve di pioggia,
poi serena
d’improvvisi
squarci di luce.
Nessun peso.
Nessuna pena.
Solo il cammino.
Un cammino,
il nostro.
Meseta. II
Che posso dirti,
figlio,
sotto quest’immenso notturno
di Castiglia?
Mi chiedi delle stelle,
sono gli occhi dei nostri fratelli passati?
Forse. Forse sono i sogni,
e ci guardano lontani.
E la terra? Dormono
i fiori, a notte fonda?
Dormono, sì, cuore mio,
ora dormi anche tu.
E i paladini, passavano
di qui davvero?
Davvero. Anche loro, come i re,
i cavalieri, i poveri, i mercanti.
E noi?
Anche noi. Ora dormi.
Domani andremo.
Meseta. III
Povere ombre,
noi, sotto un cielo assetato
d’azzurro.
Povere ombre,
e polvere, niente
forse,
ma vivi,
e andiamo.
(fotografie e testi di Elisabetta Orlandi – proprietà riservata)
Bellissima… che voglia di partire subito per il Cammino! Sembra proprio che possa cambiarti la vita… buona serata^^
Cambiarla, chissà… di sicuro renderla molto più bella!! Ed è già un grosso cambiamento, a volte…
Grazie, Veronica, e buona serata a te!
Molto bello, complimenti!
Grazie!
Grazie, John!
La poesia interpreta esattamente quello che io ho sentito attraversando quel infinito nastro bianco sotto un sole implacabile e cocente, implorando la mia ombra di offrirmi rifugio, non l’ha fatto.
Ma sicuramente è valsa la pena attraversare quei luoghi!
… LA MESETA RAPPRESENTA LA MORTE MENTRE LA GALIZIA , LA RISURREZIONE !!!
IL CAMMINO E’ STATO FONDAMENTALE PER LA MIA VITA … UNA VACANZA FORMATIVA E INDIMENTICABILE !!!
Per me ogni passo è stato l’ultimo e il primo… indimenticabile è la parola esatta!